sabato 26 novembre 2011

VIENI A PRENDERE UN TE A ZAGABRIA?

La funicolare che porta alla" Zagabria alta"




Lav Galerija Caffè

la vetrina con le sculturine di legno


per me te col miele




la saletta con l'angolo bar




la galleria dall'ingresso


il dehor visto da dentro






Ne è passato di tempo dall'ultimo post!


Ma lo stimolo a ricominciare a scrivere, a parlare e proporre nuovi posti interessanti dove andare lo abbiamo avuto di recente! Siamo tornati a Zagabria, perchè quella città ci aveva letteralmente rapiti. Con il suo fascino, la sua vivacità, il suo fervore culturale e il suoromanticismo tal volta struggente. E allora è accaduto che l'abbiamo vista in giorno della settimana e non di domenica, quindi abbiamo -con immensa gioia per gli occhi, per lo spirito (e per la gola)- visitato il coloratissimo ed effervescente mercato dei contadini e dei produttori. Abbiamo gustato, proprio nel chiosco del mercato, un ottimo e sostanzioso borek. E abbiamo anche avuto la possibilità di conoscere la vita di tutti i giorni di questa città, il suo movimento, i negozi e i musei aperti!



Ce ne sarebbe da scrivere e da postare, davvero! Ma si può cominciare da una singola cosa, da un solo luogo visto e amato, e poi pian piano ritornare a segnalare le altre mille cose fatte e viste.


Dunque, oggi vorremmo condividere la piacevole oretta trascorsa a sorseggiare un ottimo te ammirando le opere d'arte della Galerije Caffé Lav. L'avevamo già avvistata l'anno scorso. Ma era chiusa. Quest'anno non volevamo perdercela...Insomma, il luogo ideale per chi fa un lavoro come il mio, a contatto con arte e artisti ogni giorno, per chi adora il buon te e la'tmosfera delle sale da te, soprattutto quando a fondersi sono due realtà così affascinanti: sala da te e galleria d'arte. E soprattutto quando sono curate in ogni dettaglio, come questa, e ospitano lavori interessanti.


Il luogo di per sè, il locale intendo, è bellissimo. Pavimenti in legno, muri candidi e soffitti voltati, poltroncine color caramello o color panna e tavolini di legno. Luci soffuse irradiate da meravifgliose lampade costruite e ideate probabilmente da uno degli artisti della galleria. Ampie finestre per osservare il passaggio della Zagabria alta, quartiere raggiungibile con una piccola funicolare o con una bella scalinata. In un angolo della piazza, proprio accanto al portico scuro che ospita "il muro del dolore", un toccante luogo di preghiera e di ricordo dedicato alle vittima dell'ultimo, terribilmente recente conflitto che ha visto la ex-Jugoslavia protagonista.


La galleria-caffetteria ha poi un balconcino in pietra che funge da dehor, con tavolini di ferro bianchi e grandi vasi di crisantemi gialli.



Noi abbiamo sorseggiato il nostro classico te pomeridiano, riscaldandoci dal freddo e riposandoci un po'. Chicchiericcio sommesso e discreto, musica di sottofondo e atmosfera intima. Un bel posto, come vorremmo ce ne fossero anche qui da noi. Una pausa incantevole in un ricco e colorato pomeriggio a Zagabria.

domenica 29 maggio 2011

TORINO: QUALCHE PICCOLO CONSIGLIO...

Abitando in Piemonte, in provincia di Cuneo (bellissima cittadina, di cui avremo occasione di parlare in seguito), mi capita spesso di recarci nel capoluogo regionale, Torino, sia per lavoro che per svago.
Ieri mi ha scritto Simone, un amico toscano che non vedo da molto tempo, dicendomi che vorrebbe visitare la prima capitale d’Italia nelle prossime settimane, chiedendomi se sapevo consigliargli qualche posto carino e “low cost” per soggiornare un paio di giorni.

Essendo però Torino a meno di un’ora di macchina dalla mia città (e a mezz’ora da quella in cui abitavo prima), non ho mai avuto occasione di pernottare lì… e le volte che ho dovuto far dormire clienti della mia azienda mi sono rivolto a strutture o troppo poco “low cost” oppure molto fuori dal centro e piuttosto comode all’aeroporto.
Se non sono in grado di consigliare, quindi, un posto per dormire, riesco invece a suggerire qualche posticino che a me e Sara piace molto, anche nell’ottica di chi non conosce Torino e ha solo due o tre giorni per assaporarne lo spirito.

Parto con alcuni locali validi per una colazione o una pausa. C’è la storica confetteria settecentesca “Al Bicerin” di piazza della Consolata, un vero gioiellino di locale con arredi d’epoca e una location fantastica; tutto gestito da donne (almeno così ci è parso ogni volta che siamo andati), è uno dei più vecchi caffè torinesi. Non è veramente a basso prezzo (la specialità della casa, il “bicerin” appunto, costa 5 euro e, in generale, anche la caffetteria è ben più cara della media) ma per noi è una tappa irrinunciabile a Torino. Sullo stesso genere mi viene in mente anche la caffetteria aperta all’interno di Palazzo Reale, in piazza Castello (o alle spalle del duomo, se si preferisce), abbellita con gli arredi di Casa Savoia: anche questo un locale decisamente caro, ma per un caffè vale la pena sedersi in una delle meravigliose sale.
Passiamo però a posti più abbordabili. Innanzitutto due bistrot, diversi tra loro ma accomunati dall’essere animati a ogni ora del giorno: il Samambaia di via Madama Cristina 20 a San Salvario, locale di grande atmosfera e ottimi piatti abbastanza economici (per non parlare delle brioches al mattino e delle mitiche frittelle  di mele, buone in ogni momento del giorno!), un po’ affollato all’ora di pranzo ma… ne vale la pena!; e il Pastis di piazza Emanuele Filiberto, in zona Quadrilatero, che va avanti anche all’aperitivo, a cena e dopo cena (a differenza del Samambaia, che è un locale esclusivamente diurno). Molto bella l’atmosfera, rilassata, e possibilità di mangiare buoni piatti a prezzi tutto sommato contenuti. Dehor piacevole dal fascino un po’ parigino.
Sempre per uno snack o un rapido pranzo ma buono e di qualità c’è anche Olsen, torteria di via Sant’Agostino 4/B, una traversa di via Garibaldi. Pochi posti, presi d’assalto in pausa pranzo, ma basta arrivare poco prima o poco dopo per gustarsi piatti mai banali e sfiziosi. Per un’alternativa a mezzogiorno, sempre in tema “torte salate e dintorni” mi viene in mente anche la catena Exki, che negli ultimi anni ha aperto diversi punti in città. Se invece vi va qualcosa di più liquido, tappa d’obbligo da Soup & Go di via San Dalmazzo 8/a, locale dalla formula innovativa e dai sapori sempre convincenti.
Non mi soffermo sugli aperitivi: sono un nostalgico del Caffè Nuovo Nazionale di via Po, dove non ho mai trovato il jolly nel mazzo di carte ma, nonostante questo, continuo ad andarci… e anche nonostante il fatto che ci saranno sicuramente decine di locali più cool in giro per la città!
Passando invece al desinare serale mi viene in mente innanzitutto un locale, validissimo anche a pranzo: Cianci, piola veramente low cost situata nella bellissima cornice di largo IV Marzo. E’ un locale dal menù semplice ma sempre ottimo e molto “piemontese”, con una buona scelta di vini anche al bicchiere (anche quelli della casa!), dove mangi a prezzi assolutamente onesti (in media per antipasto, primo, dolce e bicchiere di vino siamo sui 30 euro. In due, però!!!). Nella bella stagione c’è un ampio dehor che dà sulla piazza; quando fa freddo ci si stipa nel minuscolo locale interno. E’ comunque sempre meglio prenotare, anche solo passando di lì.Voto 10.
Come alternativa, questi solo a cena (credo), suggerisco La Gaia Scienza di via Guastalla 22, in zona Mole Antonelliana (storica osteria dall’atmosfera autentica e fascinosa, con un ottimo buffet di antipasti e cucina per tutti i gusti) oppure, se si vuole provare il lato multietnico della città, il ristorante mediorientale Al Andalus, situato al piano interrato del centro culturale islamico di via Fiocchetto 15, subito alle spalle dei giardini reali verso la Dora (ottima cucina, prezzi assai contenuti e gestore simpatico).
Per un qualcosa di diverso, anche se un po’ più caro, suggerisco invece il ristorante del “Circolo dei Lettori” di via Bogino, traversa di via Po: cucina sensazionale, ambiente particolare un po’ retrò.

Per il dopo-cena, ma non solo (può valere addirittura anche per gli aperitivi) consiglio un tour nel quartiere di San Salvario, che ultimamente è in grande fermento, soprattutto lungo  l'asse di via Baretti: oltre a locali, trovate anche laboratori artigiani e artistici, negozi interessanti, ecc. Se devo consigliare un locale, la mia preferenza va al minuscolo La Cuite, per l'atmosfera che vi si respira.

Su Torino scriverei ancora delle ore, ma mi limito ad alcuni “must see”, ovviamente oltre i classici Museo Egizio, Mole Antonelliana con annesso (bel) Museo del Cinema, il duomo e la sua Sindone, piazza Castello e i suoi palazzi sabaudi, GAM, ecc: andate al variopinto mercato mattutino di Porta Palazzo, passeggiate con il naso all’insù nel quartiere liberty di corso Francia in zona piazza Statuto, percorrete il lungo Po all’interno del parco del Valentino, perdetevi (si fa per dire) nelle viuzze della Contrada dei Guardinfanti e dintorni, godetevi l’architettura di piazza Vittorio e/o l’animazione serale dei Murazzi e del Quadrilatero romano, leggetevi un libro su una panchina di piazza Cavour. 

Buon soggiorno (innanzitutto a Simone)!

giovedì 19 maggio 2011

UN APPARTAMENTO A PARIGI?

La vista dal balcone del Folie Mericourt

La terrasse del Folie Mericourt

Una delle due camere da letto del Folie Mericourt

Cucina del Folie Mericourt

Vista e tavolino sul terrazzo del Folie Mericourt


Vista dalla finestra del Folie Oberkampf


Bagno del Folie Oberkampf

Cucina Folie Oberkampf

Camera da letto Oberkampf

Poltrona e lampada Oberkampf


La poetica scala per Folie Oberkampf


..un appartamento a Parigi. Un luogo dove sentirsi a casa in una delle città più affascinanti e sicuramente più visitate in Europa. Sognata, amata, sospirata Parigi.

Come starsene qualche giorno nell'incantevole capitale vivendo da parigini e non da turisti "mordi e fuggi", da "uno dei tanti che passano di là e se ne stanno in alberghi anonimi e carissimi"?
Dopo tanto e tanto cercare eccoti un qualcosa che si avvicina a una casa VERA, che sfiora quasi l'illusione di essere, almeno per qualche ora, un cittadino qualunque, ma con il vantaggio di essere in vacanza!
Appartamenti nel cuore di Paris, angoli piacevoli, arredati con gusto, con tanto di cucina e dispensa amabilmente riempita di cose buone per le nostre colazioni...

Pascal & Pascal gestiscono davvero con cura questi luoghi, li rendono accoglienti, ti donano le chiavi di casa e da quel momento sei indipendente: esci ed entri quando vuoi e tra l'altro sei in centro o hai la metro sotto casa.

Per la seconda volta sono stata in uno degli appartamenti, e devo dire che è davvero fantastico vivere la cena in casa, come un momento intimo e tranquillo, dopo una giornata a trotterellare per la città, tra la confusione e la bellezza. Oppure godersi una colazione sul terrazzo (questa volta avevo un balcone fantastico, fiorito, con tanto di tavolini e sedie sui tetti di Parigi).

Nel frigo, latte, yogurt e confiture-maison (come in un mas provenzale), e poi caffè, pan brioche, e tutto ciò che occorre per il risveglio in dolcezza!
Insomma, per me mai più alberghi standard e anonimi e viva l'ospitalità calda e affettuosa di questi hotes!!!

venerdì 1 aprile 2011

PROVENZA/2
















La Provenza è veramente uno dei luoghi più incantevoli per trascorrere giorni leggeri, luminosi e ricchi. Ci si riempie gli occhi di bellezza e di fascino.

Certo, ognuno ha il proprio modo di viaggiare, il proprio stile anche quando si sposta. E ognuno in un viaggio cerca cose differenti, spesso opposte! Io posso sicuramente "ispirare" di più coloro che vanno alla ricerca di autenticità e di semplicità, di solitudine (o quasi) e di tranquillità. Soprattutto in questi posti, il bello è il contatto con la natura, con la rusticità (anche se qui è vestita di tutto punto e il concetto di rustico è comunque qualcosa di estremamente chic!)...Ma secondo me è tutto francese questo modo di intendere la vita campestre. Qui le case sono estremamente affascinanti, partendo dal loro aspetto esterno per non parlare degli interni. Sono i classici "mas de Provence", casoni di pietra chiara con infissi di legno dai toni pastello. Tetti di tegole arancio, giardini tanto naturali quanto bellissimi. Mobilio brocante - vecchiotto - che privilegia il ferro battuto, le grosse credenze lignee, i lini immacolati e ricamati, i muri dai colori caldi e morbidi. Insomma, è un inno alla dolcezza.

Dicevo sul "modo" di viaggiare: la Provenza è meglio vederla in certi periodi dell'anno, quando non è presa d'assalto dal turismo. E poi senz'altro, alcuni luoghi sono meglio di altri per chi cerca la pace.

Noi, alcuni anni fa, arrivammo in un fine giugno nei pressi di Sault. Venivamo dritti dal Nord della Francia, dopo un lungo viaggio e cercavamo il sole e il caldo dopo giorni di clima atlantico pazzerello e dispettoso. Cercando un posto per la notte ci imbattemmo in questo meraviglioso complesso, segnalatoci da una delle nostre guide, forse La Routarde..."Le Prieuré Templier", questo era il nome. L'edificio era un antico priorato fondato dai cavalieri templari nel XII secolo d.C. Il complesso era adaicente ad una meravilgiosa piccola chiesa Romanica.

Tutto in questo luogo è stato magico. A partire dal proprietario, Francois, un uomo molto affascinante, di poche parole ma estremamente comunicativo e gentile. Un musicista che per anni seguì la propria carriera e la propria orchestra, in Normandia. Un pianista straordinario; la sua musica è stata il sottofondo delle ore che abbiamo trascorso qui. Infatto spesso Francois si sedeva al piano e, incredibilmente, ogni stanza ha un sistema acustico che permette di godere della musica che arriva alle orecchie felpata e delicata.

La casa è mervigliosa, arredata con uno stile monacale (tavoli massicci in legno) ma nello stesso tempo ricco di suggestioni provenienti da tutto il mondo: in particolare quello buddista. Strumenti, sculture, opere d'arte, mazzi di fiori e tappeti colorati. E poi poltrone e sedie in legno particolari, illuminazioni d'atmosfera e una cucina piena di profumi e spezie. Sì perchè Francois è un cuoco straordinario e potete prenotare la cena che lui stesso vi preparerà con cura ( io la consiglio, naturalmente!). La stanza da letto è semplice ma ricercata, tutto è particolare e autentico: dalle stoffe ai saponi di Aleppo che troverete in bagno.

E poi, la colazione servita sulla terrazza nell'interno cortile, direttamente su una piccola piscina ricavata in questo spazio intimo e protetto. Unico! Il petit dejeuner è ovviamnente preparato dalle mani di Francois: marmellate e pane home made, brioches, te da ogni parte del mondo, latte e caffè, succhi di frutta fatti in casa anch'essi.

Cosa dire di più. Questo posto ha un'anima forte, è per chi ama mantenere la propria intimità ma desidera essere "coccolato"; per chi ama la musica (in questa casa si sente suonare il piano, il benjio, e strumenti vari, ma sempre con discrezione) e la buona cucina, genuina ma con un tocco in più. Ed è ammantato di magia e di atmosfera come pochi altri luoghi.